Articoli completi sulle moto costruite.
Olbia 01
Olbia 01
Fase 1 – La Ricerca
Questa settimana iniziamo un nuovo progetto custom. Come avevamo annunciato in anteprima sulla nostra pagina Facebook abbiamo tra le mani un nuovo scooter da smontare e ricostruire!
Stavolta abbiamo a che fare con una mitica Lambretta 125 Special del 1966 acquistata nel mese di marzo 2016 su internet.
Tramite un’inserzione sul web troviamo infatti questa occasione e pensiamo di non lasciarcela scappare. Dopo alcuni contatti con il venditore e trattative sul costo chiudiamo l’acquisto con successo (e con un ottimo prezzo!).
La Lambretta si trova però a Olbia. Così contattiamo il nostro amico Marco, un trasportatore che ogni settimana scende e sale dalla Sardegna e grazie a lui organizziamo il ritiro.
Dato che Marco non sarebbe rientrato al Nord nell’immediato rimandiamo la consegna a dopo Pasqua.
Verso metà aprile ci organizziamo e Marco ci consegna la Lambretta 125 a Milano: finalmente possiamo accogliere la nuova moto nel nostro garage!
Dal momento che avevamo visto lo scooter solo tramite foto ci mettiamo a guardarlo da cima a fondo per fare un primo controllo e capire il tipo di lavoro che ci aspetta.
La Lambretta 125 Special che abbiamo di fronte è un modello con la colorazione tipica della prima produzione di fabbrica: tutta in azzurro metallizzato (codice 8061 LAMA 38) anche se ormai del colore originario rimane ben poco… la vernice è ovviamente in parte andata via e in parte scolorita!
In linea generale comunque la moto è messa piuttosto bene, conservata in buono stato. La carrozzeria non sembra avere danni e stranamente la ruggine non è eccessiva.
Ci sono molto pezzi arrugginiti, è chiaro, non potrebbe essere altrimenti considerati gli anni passati ferma in un garage e senza alcun restauro. Però in fatto di ruggine abbiamo visto anche di peggio (tipo la Bergamo 02!).
Il motore infatti non è bloccato e gira anche bene. Addirittura riusciamo a far girare subito pure le ruote. Di solito, invece, le ganasce arrugginite si bloccano all’interno del mozzo e ci danno sempre un po’ di problemi.
Il progetto sarà lo stesso una bella sfida: cambieremo lo stile e l’estetica per creare un modello unico. Lo scopo è trasformare questa Lambretta 125 Special in una moto custom racing!
Dovremo farci un bel mazzo, quindi… seguiteci e sosteneteci!
Bergamo 03
Bergamo 03
Fase 1 – La Ricerca
In questo nuovo progetto custom creeremo una lambretta personalizzata che da Milano sarà trasferita… addirittura nel Regno Unito!
Circa due mesi fa ci ha contattato un simpatico inglese di nome Gary, originario di Oxford, dicendoci di essere rimasto molto colpito dalle nostre lambrette.
Iniziamo uno scambio di email con Gary, che ci dice di essere seriamente intenzionato ad acquistare una delle nostre moto e di volerle vedere di persona. Così ci mettiamo d’accordo e il 16 gennaio Gary vola da Londra a Milano su un aereo della Ryanair, con il sogno di comprare una lambretta custom.
Ma l’imprevisto è sempre dietro l’angolo: l’aereo ritarda e non riusciamo ad incontrarci il sabato, così rimandiamo al giorno dopo.
La domenica mattina finalmente ci vediamo e porto Gary nel mio garage. Gli mostro la Bergamo 01, quella a cui sembra essere più interessato. La moto gli piace molto, però mi dice che vorrebbe fare alcune modifiche.
Ascolto le sue richieste, poi penso che le modifiche sono così tante e particolari che, in effetti, sarebbe meglio costruire una nuova moto.
Spiego quindi a Gary che per avere una custom al top dei suoi gusti è meglio partire da un progetto personalizzato ad hoc.
In fondo, è proprio questo il concetto base del Custom, no?
I membri del Custom Lambretta devono quindi prepararsi per una nuova sfida: aiutare Gary a realizzare la moto dei suoi desideri.
Gary inizia a dirmi la sua, ma mi chiede anche qualche consiglio. Così nascono insieme a lui le prime idee del progetto: sulla sua lambretta sceglie di inserire alcuni pezzi della Bergamo 01 e un dettaglio della Alessandria 01.
La base su cui lavorerò insieme agli altri appassionati è una Lambretta LI 125 seconda serie del 1961 che avevo già, un po’ messa male ma pronta per rinascere. È una moto che ho acquistato tempo fa da un collezionista della provincia di Bergamo, sprovvista di documenti.
Ora possiamo riprenderla tra le mani, metterla sul nostro banco da lavoro e trasformarla nella moto dei sogni di Gary. Sarà la Bergamo 03 Custom Lambretta!
Una volta costruita la spediremo a Oxford e Gary ne farà un uso davvero particolare.
Riuscite a immaginare a cosa gli servirà? 😛
Bergamo 02
Bergamo 02
Fase 1 – La Ricerca
Oggi iniziamo una nuova avventura sulle mitiche due ruote. Un nuovo progetto custom ci attende!
Questa volta non troviamo una sola lambretta ma ben due. Grazie ad un nostro conoscente veniamo a sapere che a Milano c’è un vecchio fienile abbandonato in cui un contadino tiene i due “reperti”: una Lambretta DL 125 del 1969 e una Lambretta LI 3^ serie.
Possiamo rifiutare? Certo che no! Così andiamo a ritirarle entrambe. Il recupero non è molto semplice perché troviamo le due moto letteralmente sepolte sotto una catasta di ferri vecchi.
Con un po’ di fatica le tiriamo fuori dal fienile. Purtroppo non conosciamo tutta la storia delle lambrette e nemmeno il contadino la sa. Ci racconta solo di averle recuperate tanti anni fa e di averle usate per alcuni anni prima di abbandonarle del tutto nel pagliaio.
Polvere e ruggine sono sempre le migliori testimoni di quanto tempo una moto sia stata lasciata da parte per anni in un luogo chiuso, senza essere più toccata.
La Lambretta DL 125 è priva di targa, ma il proprietario ci dice che ai suoi tempi era stata immatricolata nella zona di Bergamo. Ecco quindi che nasce in noi subito l’idea di un’altra opera custom che chiameremo “Bergamo 02”.
Notiamo che c’è davvero un bel po’ di ruggine! La Lambretta DL 125 è in pessime condizioni, oltre all’immensa quantità di polvere. Insomma, caricarla sul carrello non è proprio un gioco da ragazzi e smontarla lo sarà ancora meno!
Stretta di mano, paghiamo e si riparte. Per fortuna almeno il trasporto per il recupero non è troppo impegnativo perché la casa del contadino si trova vicino alla nostra zona.
Lungo il tragitto pensiamo se vendere o meno una delle due moto. Alla fine decidiamo di vendere la Lambretta LI 3^ serie e di tenere per il restauro la DL.
In fondo, appena l’abbiamo vista abbiamo subito pensato che l’avremmo trasformata in una lambretta unica nel suo genere! Questo perché la Lambretta DL 125 è un modello molto raro, è stata costruita in pochi esemplari a causa della successiva chiusura della fabbrica di Milano.
Per chi di voi non lo sapesse la fabbrica poi è stata acquistata dalla British Leyland Motor Corporation nel 1971 e trasferita in India. Qui hanno continuato la costruzione dello stesso modello ma con la denominazione GP (Grand Prix), che è comunque diventato uno dei simboli più importanti per il mercato inglese.
Non sembra anche a voi un buon motivo per tenerla? 😛
Fase 2 – Lo Smontaggio
Abbiamo di nuovo tra le mani la Lambretta DL 125 recuperata tra la polvere di un vecchio fienile. Siamo energici e ottimisti (e armati di spray WD-40): dobbiamo esserlo per forza di fronte a così tanta ruggine!
D’accordo: smontiamola.
Abbiamo un po’ fretta di mettere mano sulla moto perché siamo sempre avidi delle emozioni che ci dà il lavoro di customizzazione… e questa lambretta è un modello davvero speciale.
Ma sappiamo bene che lo smontaggio è la parte più difficile e richiede una certa lentezza e precisione.
Per prima cosa dobbiamo stabilizzare il nostro scooter in completa sicurezza, e qui riscontriamo già i primi problemi perché è senza le ruote. Con un po’ di forza e inventiva e con gli strumenti giusti riusciamo a mettere sul banco di lavoro la futura Bergamo 02 Custom.
Via subito con carburatore e motore. Usiamo molta cautela quando smontiamo i singoli pezzi come cuscinetti, fasce elastiche, guarnizioni, paraoli, puntine… La lambretta è troppo arrugginita e il rischio di rompere qualcosa è sempre in agguato!
Procediamo con la carrozzeria. Smontiamo tutta la parte anteriore: mascherina, scudo, parafango, pedane, faro, manubrio, ecc. Notiamo le pessime condizioni del manubrio, instabile e “penzolante”.
Passiamo alla sella, che non è da meno. Andrà ricostruito tutto! Rimuoviamo anche il serbatoio della benzina, tutta la parte posteriore della moto e l’impianto elettrico.
Osserviamo con attenzione il risultato: l’abbiamo letteralmente spogliata!
Il telaio è nudo e il garage è pieno di pezzi e attrezzi ovunque. Questo caos però ci piace, è la testimonianza di un duro lavoro fatto con passione. Ci dà anche l’ispirazione per pensare a come faremo il restauro.
Iniziamo a discutere tra di noi. Come possiamo rendere unica la nostra Bergamo 02? Di che colore vogliamo farla? Quali pezzi speciali scegliamo questa volta?
“Posteggiamo” il telaio sul tavolo da lavoro finché non saremo pronti per la costruzione.
Di sicuro non ci accontenteremo di pezzi qualsiasi. Come sempre sceglieremo componenti di marchi originali, prestanti e belle esteticamente, per garantire la qualità e l’esclusività.
Questa Lambretta DL 125 dovrà diventare un esemplare custom unico. Ce la faremo?
Fase 3 – La Costruzione
Finalmente siamo pronti per riprendere in mano la vecchia Lambretta DL 125 tutta smontata: è stata fin troppo nell’angolino del garage!
Abbiamo deciso cosa fare per renderla una custom speciale: vogliamo ispirarci alla mitica Eleanor, la Ford Mustang del 1967 protagonista del famoso film Fuori in 60 secondi (ve la ricordate?).
La Bergamo 02 sarà quindi tutta grigia e nera. Scegliamo lo stesso tipo di vernice e colore dell’auto del film: Grey Pepper. Vogliamo riprendere la decorazione a doppia striscia nera anche sull’asse longitudinale e sulla sella, così da darle un bell’aspetto con una sintonia cromatica.
Dunque, mettiamoci a lavoro!
Si inizia come sempre con sabbiatura e mano di fondo. Cominciamo il restauro della moto con il manubrio: montiamo un kit drop bar modificato (per versione specifica DL/GP) così da darle un tono più sportivo. Inseriamo un contachilometri originale Innocenti Lambretta e un’accensione elettronica Casa Lambretta.
Completiamo il montaggio degli altri pezzi e mandiamo la moto in cabina di verniciatura. Ora non resta che rimboccarsi le maniche e iniziare a operare sul motore. Tutti i componenti sono da rifare.
Così procediamo con il montaggio di paraoli, guarnizioni, cuscinetti, frizione, manicotto, innesto marce e tutto il resto. Come albero motore inseriamo un cono grosso di derivazione Lambretta DL.
Abbiamo faticato un po’, ma fin qui tutto bene. Di sicuro, ci vuole una pausa caffè!
Quando il telaio rientra dalla verniciatura notiamo subito che è davvero un bel colpo d’occhio e valorizza il restauro. Fissiamo il cavalletto, il motore e la forcella in modo tale che la Bergamo 02 stia in piedi e noi possiamo lavorarci meglio.
Ci sentiamo già molto soddisfatti, carichi di queste sensazioni positive passiamo al montaggio e al collegamento di tutti i pezzi del nostro puzzle.
Sulla parte anteriore montiamo un ammortizzatore BGM regolabile, un nasello modificato, un freno Nissin idraulico. Sul posteriore mettiamo un ammortizzatore Stratos regolabile, un freno Nissin idraulico e un faro posteriore originale raccordato con la carrozzeria.
Per ottenere una linea più continua e fluida, infatti, raccordiamo la coda con un lavoro molto minuzioso al fanale posteriore.
Per la nostra nuova lambretta scegliamo marchi di fiducia che sono quasi una costante nei nostri progetti custom, sebbene ogni moto sia sempre unica e mai uguale all’altra, sia come estetica che come mix di componenti.
Sulla Bergamo 02 montiamo un gruppo termico 200ss Casa Lambretta, un carburatore Dell’Orto PHB 30 e una marmitta JL KPR3. Inseriamo cerchi originali, gomme originali da pista Continental ContiTwist e una sella in simil pelle in perfetto “stile Eleanor”.
Ma la costruzione non finisce qui: inseriamo una griglia di areazione interna sui fori e delle prese d’aria aggiuntive nei pannelli laterali.
Infine, marchiamo la nostra bella con i fregi Custom Lambretta sui laterali al posto di quelli originali.
Vi piace? 🙄
Fase 4 – Il Collaudo
La nostra nuova lambretta custom Bergamo 02 è completa e può tornare a ruggire dopo anni e anni di silenzio!
Anche questa volta la ruggine ci ha creato un po’ di problemi, ma alla fine ce l’abbiamo fatta e siamo contenti del risultato.
È venuta molto bene come verniciatura, ci piace!
In perfetto stile Eleanor. E allora portiamola su strada e facciamola sfrecciare come la Ford Mustang di Nicholas Cage nel film (be’, magari non proprio come quella quando corre all’impazzata e fa salti mortali 😛 ).
Ultimo indispensabile ritocco finale: una buona carburazione.
Apriamo il garage e tiriamo fuori la lambretta. La nostra cara Bergamo 02 è illuminata dal sole, e ci sembra ancora più bella. Ma ora dobbiamo assicurarci che sia anche funzionante.
Saltiamo in sella e mettiamo in moto. Vogliamo essere sicuri che sia tutto apposto e che il gruppo termico risponda bene.
La testiamo per un po’, ed è una vera libidine: il gruppo termico è subito pronto a tutti i regimi… spinge che è un piacere! Prova superata!
Finalmente la sentiamo rombare. È sempre una grande emozione e soddisfazione per noi creare una moto completamente nuova e con caratteristiche uniche e irripetibili.
Ci fermiamo al parco per goderci un momento di meritato riposo e per ammirare meglio la Bergamo 02. Scattiamo qualche foto e ci accorgiamo anche che la moto non passa inosservata.
Montiamo di nuovo in sella per tornare al garage. Un’altra piccola grande conquista per il team di Custom Lambretta dopo mesi di duro lavoro.
Che ne pensate della Bergamo 02? 😎
Venezia 01
Venezia 01
Fase 1 – La Ricerca
Un’altra Lambretta LI 125 seconda serie è pronta per abbandonare la polvere e rinascere dentro il nostro garage!
Attraverso un’inserzione su internet scopriamo che qualcuno di Padova ha messo in vendita questo fantastico modello sfornato nel ‘61 dalla Innocenti. Così, entriamo in contatto con il proprietario.
Dopo diverse telefonate riusciamo a metterci d’accordo sul prezzo e un bel sabato mattina partiamo con destinazione Padova per andare a recuperare la moto.
La vecchia Lambretta si trova in una casa di campagna, accantonata in un angolo da anni tra polvere e macerie, come un oggetto che aspetta ormai di essere buttato via… E invece no, a noi piace pensare che quelle mitiche due ruote siano solo in attesa di essere risvegliate!
Il proprietario ci racconta di averla a sua volta recuperata da una villa che doveva demolire.
Notiamo che la Lambretta è provvista di targa VE, e grazie ai documenti trovati nel bauletto scopriamo che in passato è appartenuta alla Camera di Commercio di Venezia. I documenti sono quelli originali, e c’è pure il foglio complementare.
Diamo uno sguardo veloce: le condizioni della moto non sono malaccio, ma c’è parecchia ruggine. Vediamo inoltre che mancano le ruote.
Stretta di mano, pagamento e via a caricare la Lambretta sul fuoristrada, sebbene con un po’ di fatica.
Sulla strada del ritorno siamo contenti, come sempre. Lungo le vie della zona siamo catturati dalla bottega di un contadino e ci fermiamo per comprare due bottiglie di vino locale.
Bellissima cantina con tutte le botti a vista e la possibilità di fare svariati assaggi! Ci limitiamo per non avere problemi con la guida, naturalmente.
Ora siamo diretti a Milano.
Non abbiamo idea di come trasformeremo questa nuova moto, ci giocheremo un po’…
La smonteremo per intero, la personalizzeremo e la rimonteremo, di sicuro con un look completamente diverso!
Tifate per noi! 😛
Fase 2 – Lo Smontaggio
Apriamo il garage e ci prepariamo per lo smontaggio di quella che diventerà la nostra Venezia 01 Custom.
Ogni volta che abbiamo tra le mani una nuova moto è come se fosse la prima volta. Ogni volta è vivo in noi il sogno di creare una Lambretta personalizzata, molto bella sul piano estetico e perfettamente funzionante e sicura.
Cerchiamo sempre di dare il massimo nel design delle nostre moto e speriamo di riuscirci anche stavolta!
Iniziamo quindi il lavoro.
Smontiamo la sella, il serbatoio della benzina, la luce posteriore. Passiamo alla rimozione di faro, manubrio, pedane e di tutti gli altri pezzi della parte frontale della moto.
In generale lo smontaggio non ci crea particolari difficoltà, solo qualche problema nella fase di stabilizzazione perché lo scooter è sprovvisto di ruote e del blocco motore (il proprietario aveva montato un blocco motore da 200 cc per elaborazione a 300 cc).
E poi dobbiamo lottare contro la solita grande rogna: la ruggine! Con un po’ di pazienza e di olio sbloccante, però, riusciamo a rimuovere i pezzetti più piccoli e a svitare viti e bulloni senza far danno.
Lavoriamo sui singoli pezzi e stiamo ancora più attenti nella parte anteriore perché è quella più esposta alle condizioni climatiche, quindi potrebbe avere viti più tenaci.
Non resta che spogliarla del tutto e prepararla al prossimo step. Cambieremo il colore e monteremo pezzi nuovi e originali.
Prenderemo questa Lambretta LI 125 2^ serie del 1961 e la trasformeremo in una custom unica!
Riuscite a immaginare come diventerà? 😀
Fase 3 – La Costruzione
Riprendiamo tra le mani la nostra Lambretta completamente fatta a pezzi e diamo il via alla customizzazione. Il piano è rifare tutto!
Iniziamo con la sabbiatura e mano di fondo, poi passiamo alle modifiche del parafango anteriore, del manubrio e dell’alloggiamento fanale posteriore di derivazione custom.
Per la verniciatura scegliamo un colore nero opaco con finiture e dettagli in rosso corsa. Vogliamo creare un esemplare unico capace di spiccare!
Dopo la scelta dei colori e l’applicazione della vernice passiamo al motore. Qui c’è un rifacimento totale di tutti i componenti: paraoli, guarnizioni, cuscinetti, albero motore cono grosso di derivazione Lambretta LD, frizione, manicotto, innesto marce e tutto il resto.
Per non perdere il vecchio stile manteniamo il telaio, ma perfezioniamo la moto modificando tutto il resto. Una volta che il telaio è verniciato, fissiamo il cavalletto, il motore e la forcella per fare in modo che la moto stia in piedi e permetta di lavorarci meglio.
Possiamo quindi iniziare l’assemblaggio.
Sulla nostra Venezia 01 inseriamo un blocco motore recuperato da una LI 125 e poi modificato da noi. Le parti speciali per questa moto sono un gruppo termico 200ss Casa Lambretta, un carburatore Dell’Orto PHB 30 e una marmitta JL KPR3.
Sulla parte anteriore montiamo un ammortizzatore BGM regolabile, mentre su quella posteriore un ammortizzatore Stratos regolabile. Il freno è un Nissin a disco idraulico sia davanti che dietro.
Pian piano montiamo e colleghiamo tutte le parti. Adesso non sembrerà niente di che, ma aspettate che… vi piacerà!
Dotiamo la nostra Lambretta di un manubrio Drop Bar (che permette un’impostazione un po’ più sportiva), un’accensione elettronica Casa Lambretta, un contachilometri originale modificato graficamente nel fondo con le nostre mani.
Spesso, quando un pezzo non è esattamente come vogliamo lo costruiamo direttamente da zero. Inseriamo e modifichiamo infatti anche altri pezzi sulla Venezia 01: parafango anteriore (preso da una LD del ’57), nasello anteriore e faro posteriore.
Altra modifica è sui pannelli laterali. Li trasformiamo con delle prese d’aria aggiuntive, inseriamo una griglia di areazione interna su foro e mettiamo i fregi Custom Lambretta personalizzati al posto degli originali.
Come vedete, abbiamo cercato di esprimere il massimo della sportività e dell’eleganza allo stesso tempo!
Finalmente la moto è completa. La cosa che resta da fare è inserire una favolosa sella artigianale Trezzi Italia in pelle con bordo rosso, cucita interamente a mano.
Finito. Ora andiamo a vedere come va su strada!
Venite con noi? 😆
Fase 4 – Il Collaudo
La nostra Venezia 01 è pronta: non ci resta che mettere in moto e divorare il traffico di Milano!
Prima di tirarla fuori dal garage ci facciamo un piccolo regalo. Decidiamo di conservare il vecchio porta documenti che era montato sullo scudo della moto e che abbiamo trovato al momento dello smontaggio. Lo custodiremo affettuosamente per ricordo.
Si parte!
La prima cosa che notiamo salendo in sella alla custom è la sua bellezza.
L’estetica ci piace molto e ora che vediamo la moto alla luce naturale la vernice ci piace ancora di più, si vede chiaramente il nero opaco che spicca.
Dopo aver ovviamente effettuato una buona carburazione, schizziamo via sull’asfalto e testiamo l’efficacia del gruppo termico: perfetto, subito pronto a tutti i regimi.
La nostra Lambretta mantiene bene l’assetto e si comporta benissimo.
Possiamo dirlo: abbiamo tra le mani una vecchia gloria che è tornata a ruggire!
Sfrecciamo con la Venezia 01 e facciamo una sosta. Ci sembra quasi doveroso fermarci a contemplare un po’ il lavoro fatto.
Un signore si avvicina ed esclama “Ohhh, bella!”.
Siamo soddisfatti e gli apprezzamenti degli altri non fanno che alimentare il fuoco della passione che ci lega a questo glorioso scooter.
Vi piace la nostra Venezia 01 Custom Lambretta? 😎
Bergamo 01
Bergamo 01
Fase 1 – La Ricerca
Siamo pronti per vivere una nuova avventura in sella alle mitiche due ruote degli anni ’60!
Su segnalazione di un amico veniamo a sapere che da qualche parte nel territorio di Varese si trova una vecchia Lambretta di cui qualcuno vuole sbarazzarsi.
Come sempre, partiamo in macchina entusiasti e ci dirigiamo verso la nostra destinazione, chiedendoci in che condizioni troveremo la moto.
Quando agganciamo il carrello alla nostra auto proviamo sempre una splendida sensazione: stiamo per compiere una missione, stiamo andando a recuperare un pezzo di storia abbandonato e con le nostre mani lo faremo rivivere!
Incontriamo il proprietario, che ci porta in un garage e ci mostra “il ferro vecchio”. È una Lambretta LI 125 2^ serie del 1961 a sua volta recuperata dalla provincia di Bergamo. Giace inutilizzata da tanti anni tra gli scatoloni e la polvere.
Notiamo subito che è davvero piena di ruggine, ci sarà un bel po’ di lavoro da fare! Noi però non ci scoraggiamo, carichiamo la moto sul carrello e ci avviamo contenti verso la strada del ritorno.
Vogliamo rendere onore a questo bellissimo modello uscito dalla fabbrica Innocenti cinquant’anni fa. Gli ridaremo un cuore pulsante e lo trasformeremo in una moto unica: Bergamo 01 Custom Lambretta.
Che dite, ci riusciremo? 😛
Che la danza abbia inizio!
Sistemiamo la nostra Lambretta sul banco di lavoro, prendiamo gli attrezzi e iniziamo l’operazione. In effetti, ci sentiamo un po’ come due chirurghi al tavolo operatorio!
Smontiamo la moto pezzo per pezzo e fin dall’inizio ci accorgiamo che stavolta non sarà una passeggiata. Come avevamo previsto, la ruggine ci mette a dura prova.
Molte parti della Lambretta sono arrugginite e questo richiede un lavoro più lento e di precisione. Dobbiamo rimuovere ogni singola componente stando attenti a non spezzare viti, dadi e bulloni. Purtroppo la ruggine è molto fragile e se la corrosione è profonda rischiamo di rompere qualcosa.
Ma grazie anche al supporto di alcuni strumenti… riusciamo a superare tutti gli ostacoli!
I nostri eccellenti aiutanti sono lo spray lubrificante WD-40, la smerigliatrice e nei casi più estremi il flessibile. Con il loro aiuto trasformiamo lo scooter in un grosso mucchio di pezzi di tutte le misure.
Smontiamo il manubrio, il parafango, le pedane e tutta la parte anteriore. Quindi la parte elettrica, i freni, le ruote, le forcelle e tutti i pezzi rimasti.
Eccola qui: la nostra Lambretta LI 125 2^ serie del 1961 è tutta smontata. Abbiamo di fronte lo scheletro di un vero oggetto vintage, un modello di scooter dal fascino intramontabile!
Non rimane che recuperare le forze e abbandonarci alla creatività per dare vita ad una versione irripetibile.
Che sembianze avrà la Bergamo 01 Custom Lambretta? 🙂
Dopo aver riflettuto un po’ sui pezzi da montare, iniziamo la costruzione della nostra moto.
Partiamo con qualcosa tutt’altro che semplice: la creazione di un sistema di sollevamento.
L’operazione è abbastanza complessa, ma dobbiamo riuscirci a tutti i costi perché è una parte di questo progetto a cui teniamo molto.
Abbiamo deciso che la Bergamo 01 tornerà in vita con un meccanismo di sollevamento che permette di alzare l’intera scocca.
Usiamo un attuatore lineare procurato da un amico e proveniente da un motoscafo Riva. Per fare in modo che l’attuatore riesca ad azionare il sollevamento montiamo anche due pistoni ad aria.
Poi installiamo una centralina con telecomando e la alimentiamo per mezzo di una batteria: così il sistema può lavorare in modo indipendente e non ha bisogno di essere collegato all’impianto di serie.
È un lavoro che richiede senz’altro pazienza e inventiva!
Per collegare la parte superiore della scocca al resto del telaio inseriamo una cerniera in acciaio da noi costruita. Inoltre, per poter alloggiare al meglio il sistema di sollevamento rimuoviamo il bauletto portaoggetti originale che si trova sotto la sella.
Studiamo tutto scrupolosamente perché vogliamo che questo sistema sia funzionale e allo stesso tempo sicuro. La Bergamo 01 Custom Lambretta dovrà essere usata senza avere vibrazioni o cedimenti strutturali: la sicurezza prima di tutto!
Adesso possiamo tirare un sospiro di sollievo. C’è ancora tanto da fare, ma la parte più difficile forse è stata superata.
Per la nostra moto scegliamo una vernice argento e oro Yamaha. Il telaio è quello originale, con la sola modifica per il sollevamento.
Allora via con la costruzione!
Montiamo un manubrio Drop Bar modificato, che non ha il tradizionale assetto orizzontale ma è piegato sulle due estremità e per questo garantisce un’impostazione di guida più sportiva. Poi un contachilometri Smiths in miglia e un’accensione elettronica firmata Casa Lambretta.
Pezzo dopo pezzo la nostra Bergamo 01 prende forma e noi immaginiamo già il momento in cui sfilerà sulla passerella delle strade di Milano!
Modifichiamo anche il parafango e il nasello anteriori secondo i nostri gusti, vogliamo dare alla moto una linea più filante rispetto all’originale. Il parafango è quello di una Lambretta LD del 1957, ulteriormente modificato e sagomato.
Per questo progetto custom scegliamo un gruppo termico 185 di Casa Lambretta, un carburatore Dell’Orto PHBL 25 e una marmitta ad espansione della ScootRS. Sull’anteriore e sul posteriore montiamo degli ammortizzatori BGM regolabili, dei freni a tamburo e dei cerchi in lega tubeless scomponibili della Scuderia Bonomi.
Infine, inseriamo dei pannelli laterali originali con il logo originale Lambretta, un faro posteriore Race a led modificato e una sella ScootRS.
Siamo meravigliati di fronte alla nostra stessa opera. Se ripensiamo a come abbiamo trovato la moto, non ci sembra vero!
Che ve ne pare? 😀
La Bergamo 01 Custom Lambretta è pronta. Dopo le ultime rifiniture possiamo finalmente tirarla fuori dal garage e farle fare un clamoroso debutto in strada (speriamo!).
Diamo il tocco finale con un bellissimo accessorio: un bauletto fronte scudo di derivazione Vespa GS.
Siamo molto contenti del risultato e speriamo che tutto funzioni alla perfezione.
Montiamo in sella e partiamo!
La prova in strada ci dà grandi soddisfazioni fin da subito. Siamo colpiti soprattutto dalla prontezza del motore a tutti i regimi e dalla sua affidabilità.
La moto si comporta molto bene come stabilità in frenata e tenuta di strada in curva.
Guidiamo tra le strade di Milano e ci sentiamo come due guerrieri che sfoggiano il loro trofeo dopo aver vinto una lunga battaglia!
Per fortuna la nostra Bergamo 01 funziona a meraviglia.
Quello che poteva sembrare ormai soltanto un rottame è diventato una nuova moto, bella e funzionante.
Il suono del suo motore ci riporta inevitabilmente indietro negli anni, una sensazione che può ben capire chi, come noi, è rimasto attaccato con il cuore e con l’anima alla vecchia mitica Lambretta.
Non vorreste fare un giro su una moto come questa? 😉
Alessandria 01
Alessandria 01
Fase 1 – La Ricerca
Inizia il nostro viaggio alla ricerca di una moto d’epoca da restaurare, un pezzo del passato da riscoprire e far rinascere all’interno del nostro garage!
Entriamo in contatto con un ragazzo di Milano che ci dice di possedere una Lambretta dello zio. Quando troviamo una moto vecchia partiamo sempre entusiasti per andare a recuperarla. Siamo curiosi di conoscerne la storia e le origini, desiderosi di riappropriarci della sua bellezza e di tutti i valori e i simboli del passato che porta con sé.
Incontriamo il ragazzo, che ci racconta di averla ritrovata tra le campagne della provincia di Alessandria, nella cascina di suo zio. Lo scooter era rimasto chiuso all’interno della tenuta per chissà quanto tempo.
Quando il ragazzo si era accorto di quel pezzo di metallo rosso in mezzo a tanti altri oggetti, però, aveva subito capito che non si trattava di semplici cianfrusaglie ma di qualcosa che potesse davvero avere un valore.
Finalmente vediamo la moto. È una Lambretta modello LI 125 2^ serie, prodotta negli stabilimenti della Innocenti di Milano Lambrate nel 1961: un vero e proprio esemplare storico Made in Italy nato tra le mura di una delle più importanti aziende italiane dell’epoca!
A livello generale si presenta in ottime condizioni, malgrado i vistosi segni del tempo. Ma, in fondo, sono anche quei segni a renderla così bella, non credete? Trovarsi di fronte a una moto del genere equivale davvero a fare un tuffo nel passato e poter toccare con le proprie mani un pezzo di storia!
Purtroppo la Lambretta non è più del suo colore originale, ma è stata riverniciata artigianalmente tutta di rosso, tra l’altro con una vernice molto pesante. Eppure, anche se l’estetica ne ha risentito, sembra proprio che questo processo abbia preservato la carrozzeria dalla corrosione.
Con l’entusiasmo di un bambino che trova il suo giocattolo preferito e non vede l’ora di usarlo, ribattezziamo il nostro trofeo “Alessandria” e lo carichiamo sul carrello.
A questo punto abbiamo una sola missione nel cuore: trasformarla in una splendida Alessandria Custom Lambretta pronta a sfoggiare di nuovo il suo charme sull’asfalto!
E allora via in auto fino al box, dove inizierà la prossima fase: lo smontaggio.
Secondo voi ci darà molto filo da torcere? 😯
Fase 2 – Lo Smontaggio
Un caffè e via subito a lavoro.
Apriamo il garage: la nostra Alessandria è lì.
Avevamo scaricato ieri la Lambretta LI 125 recuperata dalla cascina, desiderosi di iniziare subito lo smontaggio, ma era tardi e siamo stati costretti a farla aspettare ancora una notte.
Dalla strada al garage, dalle mani dei vecchi proprietari alle nostre: posizioniamo la moto sul banco e ci armiamo dei ferri del mestiere.
La Lambretta è davvero in buono stato e quindi possiamo procedere allo smontaggio anche senza seguire uno schema ben definito.
E allora iniziamo a smontare! Decidiamo di partire dal manubrio, procedendo in sequenza con la parte anteriore, il parafango e le pedane. Poi togliamo la parte che si trova sotto le leve del carburante e dell’aria e rimuoviamo lo scudo.
Ogni tanto qualche vite o qualche bullone arrugginiti dal tempo provano a fermarci, ma la nostra voglia di continuare (e un po’ di forza in più!) ci permettono di andare avanti.
Passiamo quindi alle fiancate della nostra Lambretta, poi alla sella e poi… pausa.
Ci fermiamo un attimo a contemplare il lavoro fatto fino ad ora e a discutere di quello ancora da fare. Abbiamo quasi finito con la carrozzeria ma ci rimangono ancora le parti meccaniche e tutta quella elettrica, che sarà totalmente rimpiazzata.
La componente elettrica originale, infatti, non fa parte del nostro progetto e decidiamo di non recuperarla ma di sostituirla interamente.
Ci sbarazziamo della parte elettrica e procediamo allo smontaggio dei cavi dei freni e di quello della frizione, delle ruote e delle forcelle. Qui la procedura è un po’ più complicata, dobbiamo stare attenti a non perdere né danneggiare le piccole parti della nostra Lambretta.
Alla fine, ancora una volta, riusciamo a superare la prova: possiamo tirare un sospiro di sollievo, abbiamo terminato!
Il lavoro fatto ci ha permesso di conoscere meglio la moto che abbiamo di fronte, di scoprirne i pregi e i difetti e di iniziare a pensare alla prossima fase, che renderà unica la nostra Alessandria: la costruzione.
Come pensate che diventerà? 😀
Ora arriva il bello, il momento più divertente e creativo: la nostra Lambretta giace sul banco da lavoro tutta smontata e noi iniziamo a fantasticare sulla sua trasformazione!
Dopo lo smontaggio totale possiamo quindi passare alla sabbiatura, con cui rimuoviamo la vecchia vernice e le tracce di ruggine per preparare la superficie della moto alla nuova verniciatura.
Per la nostra Alessandria scegliamo un bel verde metallizzato sigla MV 6305 da un catalogo MaxMeyer.
Dopo la verniciatura, il telaio e il resto della carrozzeria sono pronti per essere montati: inizia la costruzione!
Procedendo alla pulizia e al montaggio dei vari componenti, facciamo attenzione a sostituire con ricambi originali le parti mancanti o danneggiate.
Effettuiamo quindi la modifica del telaio: nella parte posteriore chiudiamo i fori originali di alloggiamento del portapacchi e inseriamo un gruppo ottico a led costruito con le nostre mani. Questo però ci crea un po’ di difficoltà… modificare l’alloggiamento del gruppo ottico posteriore è decisamente un lavoro di precisione e pazienza!
Superato l’ostacolo possiamo procedere con la sostituzione del manubrio. Decidiamo di montare un Drop Bar, un manubrio modificato che invece di avere il classico assetto orizzontale è piegato sulle due estremità. Scegliamo questo perché permette di garantire un assetto di guida più sportivo e accattivante.
Per questo progetto custom decidiamo anche di sostituire il contachilometri originale con uno Smiths con fondo scala in miglia e di installare un’accensione elettronica Casa Lambretta.
Come parafango anteriore utilizziamo quello di una Lambretta LD del ’57, modificato in modo da non lasciare nessuna vite a vista. Inoltre sostituiamo il nasello anteriore copri clacson originale con degli inserti in alluminio, così da dargli una linea più filante.
La moto inizia a prendere forma sotto i nostri occhi e a trasformarsi da come l’avevamo trovata in una Alessandria Custom Lambretta. Siamo sempre molto eccitati nella fase di costruzione: recuperare una moto d’epoca e ridarle vita creando una versione unica e irripetibile è davvero fantastico!
Per la parte meccanica decidiamo di modificare la forcella anteriore per poter ospitare una coppia di ammortizzatori supplementari, migliorando la guida e irrigidendola leggermente. Montiamo inoltre un freno a disco idraulico di origine Nissin progettato per la forcella Lambretta, ottimo per una miglior frenata. L’ammortizzatore posteriore è uno Stratos.
Adesso il cuore della Alessandria: il motore. Anche questo viene interamente sabbiato e pulito. Qui rimpiazziamo l’albero, la frizione, i cuscinetti di banco, i paraoli, le guarnizioni e altre piccole parti meccaniche.
Il gruppo termico è un Gori 200, il carburatore uno Jetex 24, mentre lo scarico è interamente custom e proviene dall’estero.
Manca un ultimo tocco finale, la sella, anche questa d’importazione: adesso Alessandria 01 è pronta per la prova su strada!
Che ne pensate del risultato? 😉
La costruzione della Lambretta è terminata: diamo gli ultimi ritocchi alla carburazione e una bella lucidata finale. Dopo un accurato e lungo processo di smontaggio, e una altrettanto intensa fase di restauro, siamo veramente soddisfatti del nostro lavoro!
Infine aggiungiamo un accessorio vintage tanto caro agli appassionati: lo specchietto croce maltese. Un cult sempre in voga, che noi utilizziamo con il supporto per lo scudo tipo pinza da fissare sul lato sinistro.
Ora è il momento di fare la prova su strada e capire se è tutto funzionante. Tiriamo fuori dal garage la nostra moto completamente rinnovata e ci prepariamo finalmente per testarla.
Saliamo in sella e l’accendiamo: siamo sopraffatti dal suo fascino e il rumore del motore ci dà la sensazione di fare un incredibile salto nel passato!
La nostra Alessandria Custom Lambretta parte decisa con un rombo che ci appaga e ci rassicura.
Siamo seduti comodi, in marcia sulle strade del quartiere Lambrate di Milano e non possiamo non notare gli sguardi dei curiosi su di noi! Adesso abbiamo una certezza: la nostra moto ha un design accattivante ed esteticamente fa senz’altro la sua bella figura.
Ma la soddisfazione è doppia quando ci accorgiamo che ogni componente funziona alla perfezione. Il test in strada ci permette di provare soprattutto la qualità del gruppo termico Gori 200 e il suono pieno degli scarichi custom. Tutto va alla grande!
Ogni tanto ci sembra di fare un balzo negli anni ’60 e nella nostra mente si accende l’immagine del belloccio di turno con la pettinatura dell’epoca che porta a spasso in moto una bella fanciulla seduta alla cavallerizza.
Dopo essere stata per anni in una cascina della provincia di Alessandria, la vecchia Lambretta LI 125 recuperata a Milano è di nuovo marciante.
Pronta per essere esposta come un magnifico pezzo da collezione, ma anche per essere utilizzata come un comodo e attraente mezzo di trasporto!
Non vorreste anche voi una Lambretta così? 😎